Nuovo weekend di Serie A e nuovo avversario per il Cagliari di Claudio Ranieri. I rossoblù nella giornata numero 12 del campionato saranno ospiti della seconda forza del torneo la Juventus, in una sfida di fascino a Torino. Sardi che cercano anche la prima impresa stagionale contro una “big” della A e che arrivano da due vittorie consecutive (Frosinone e Genoa), tre considerando anche la Coppa Italia (Udinese).
Contesto
I bianconeri dell’ex rossoblù Massimiliano Allegri arrivano da quattro vittorie di fila, hanno perso una sola gara in Serie A (come la capolista Inter e il Bologna) e soprattutto insieme ai nerazzurri hanno la miglior difesa del torneo. La Juve non è una squadra che fa, come vedremo con i numeri, del gioco propositivo la propria forza, anzi per strategia lascia giocare tanto l’avversario, ma le occasioni da rete concesse da Chiesa e compagnia sono pochissime, specie a livello di qualità d’azione lasciata all’avversario. Per questo a Torino al Cagliari per cercare l’impresa non basterà speculare sulla tattica bianconera e provare a pungere in ripartenza, ma servirà una prova di intensità e coraggio per tutti i 90 minuti, soprattutto quando i sardi avranno la palla tra i piedi. Magari cercando di lasciare alle spalle i tanti errori difensivi che hanno caratterizzato le ultime prove e che hanno portato a dei gol concessi alquanto rivedibili.
Attendismo
E se vi dicessimo che il Cagliari è una squadra che fa più passaggi della Juventus nell’ultimo terzo di campo dell’avversario? Sì, la squadra di Allegri non fa del giro palla offensivo una sua prerogativa, anzi. In media i bianconeri fanno poco più di 50 passaggi ogni 90′ nell’ultimo quarto di campo avversario. Con 57 il Napoli di Garcia è la migliore squadra in questa particolare classifica. La peggiore? L’Empoli, con poco più di 42 passaggi ogni gara. Aspetto che sottolinea come il Cagliari dovrà affrontare la prova allo Stadium con tanta personalità nella gestione del possesso.

Punto debole
Nonostante un evidente attendismo e un’attenzione alla fase di non possesso, fin qui la Juventus ha concesso spesso la conclusione agli avversari su azione di contropiede. All’incirca il 40% delle azioni in transizione rapida subite dai bianconeri hanno portato a una conclusione avversaria. Per fare un paragone diretto nel caso del Cagliari siamo al 34%. Con il Sassuolo che è la squadra che concede più tiri su azioni in contropiede subito e il Torino quella che invece ne consente di meno all’avversario di turno. Anche se come sempre i numeri sono lì per essere contradetti perché il Genoa, terza miglior squadra per minor percentuale di conclusione di tiri concessi in ripartenza, ha preso gol dai sardi proprio in questo modo nello scorso weekend di gare.

Attenzione però a pensare che allora basti giocare di rimessa per fare male a questa Juventus. Perché è pur vero che spesso subisce un tiro da contesto di contropiede, ma è altrettanto vero che la squadra bianconera è la quarta squadra del campionato per bassa qualità di occasioni da rete concesse all’avversario. Insomma, bisogna essere molto cinici contro i piemontesi di Allegri perché le chance verso la porta difficilmente sono nitide o pulite. Solo Inter, Atalanta e Napoli hanno un indice npxGD (non penalty expected goals difference, ossia la differenza tra le azioni da gol create e concesse esclusi i rigori) migliore di quello della Juve. In risalita il Cagliari di Ranieri che non è tra gli ultimissimi del campionato come indice npxGD, pur avendo ancora un saldo negativo.

Saper come attaccare gli spazi
La Juventus oltre che non puntare troppo sul possesso nella metà campo avversaria fin qui ha lasciato anche tanto giocare nella propria di metà campo. Tanto è vero che i ragazzi di Allegri sono la quartultima squadra per passaggi concessi nell’ultimo terzo di campo. Non va meglio al Cagliari che è la penultima squadra di questa classifica che vede la Fiorentina come squadra che lascia meno possesso agli avversari nella propria metà campo. In poche parole la Juventus tiene poco palla, si scopre poco, lascia qualcosina in contropiede ma senza concedere chance di qualità all’avversario. Ecco perché per battere i bianconeri in una sfida che si annuncia chiusa e tattica serve non avere paura nel forzare la giocata per scavalcare una squadra quadrata e attenta. Oltre a un pizzico di cinismo che sarà fondamentale.

Singoli
L’uomo chiave, con Danilo infortunato, nella costruzione del gioco per Allegri è Locatelli. Per l’ex Milan oltre 40 passaggi ricevuti a partita e più di 50 giocati verso i compagni ogni 90′. Ideare una gabbia sulle giocate del bianconero potrebbe essere la soluzione ideale per provare a spegnere le luci allo Stadium per il Cagliari. Possibile anche l’utilizzo della pressione alta su Bremer, spesso usato come centrale di prima costruzione e appoggio. Pesante nell’economia del gioco bianconero, infine, l’assenza per squalifica di Rabiot.

Rabiot che peserà non solo nella manovra ma anche come peso specifico in avanti, considerando che per xG ogni 90′ (ossia occasioni potenziali da gol create in media a partita) è il terzo migliore della Juventus. In assoluto il più pericoloso resta Vlahovic, con un xG pari a 0,86 a match. Segue Chiesa (0,2). A livello di numeri sui singoli un uomo da marcare con attenzione, specie visti i noti problemi sulla destra rossoblù potrebbe essere Kostic (2 assist fin qui e 1,18 tiri ogni 90′ per un xG dello 0,2). Marcature strette sui calci piazzati invece per Gatti (0,56 conclusioni a partita).


Roberto Pinna