Come ogni anno l’IFAB – International Football Association Board – ha annunciato le modifiche al regolamento per la prossima stagione. Pochi i cambi che impatteranno sensibilmente sul gioco, mentre diverse le delucidazioni nate da episodi accaduti soprattutto durante gli ultimi Mondiali in Qatar disputati tra novembre e dicembre del 2022.
Messi docet
Andando a visionare in ordine di regola le decisioni dell’IFAB, la prima variazione riguarda la numero 3 dal titolo “I giocatori“. La novità, rispetto alla versione del regolamento attuale, è che solo in caso di interferenza di una persona extra rispetto ai 22 giocatori in campo il gol non sarà considerato regolare. Una specifica nata dopo le polemiche seguite alla rete di Messi nella finale della Coppa del Mondo contro la Francia, quando alcuni elementi della panchina dell’Argentina erano sul terreno di gioco durante lo svolgimento dell’azione. Ma se, regolamento alla mano, il gol sarebbe dovuto essere annullato, dalla prossima stagione verrà eliminato ogni dubbio togliendo così all’arbitro una difficoltà in più e rispettando lo spirito del gioco. Un altro cambiamento riguarda la regola numero 6, quella relativa agli “altri ufficiali di gara“. Se nella stagione in corso il cosiddetto assistente di riserva era escluso dalla possibilità di dare il proprio apporto al direttore di gara pur avendo una visione migliore dell’arbitro su specifiche infrazioni, dalla prossima sarà possibile anche per lui aiutare esattamente come avviene per gli assistenti, il quarto ufficiale, il VAR e l’AVAR.
Recupero
Una delle modifiche più importanti decise dall’IFAB per il 2023-24 riguarda la regola numero 7, ovvero la durata della gara. Alle fattispecie previste nero su bianco per stabilire la quantità di minuti da recuperare alla fine del primo e del secondo tempo – sostituzioni, interventi VAR… – è stata aggiunta come punto la celebrazione dopo una rete. Non più dunque parte delle'”cause ulteriori” come nel regolamento attuale, ma vero e proprio dettaglio enfatizzato come elemento per decidere il tempo da recuperare. Questo perché, come spiegato a margine della modifica, “le esultanze risultano spesso in una significante perdita di tempo della quale l’arbitro terrà conto”. Semplicemente relativa alla dicitura il cambio all’interno della regola 10, “determinare il risultato di una gara”. Nella versione inglese, infatti, si passerà dal termine “calcio dal dischetto del rigore” al semplice “rigore”. Inoltre viene chiarito come le sanzioni disciplinari comminate durante i novanta minuti e i supplementari non saranno “portate” una volta iniziati i calci di rigore per determinare il vincitore.
Giocata vs deviazione
Le modifiche più interessanti e che più impatteranno sul gioco sono quelle ai punti 11 e 12 del regolamento. Nel primo caso si tratta del fuorigioco, ovvero del chiarimento della distinzione tra giocata e semplice deviazione. In sostanza, un attaccante che riceve palla dopo il tocco di un difendente in posizione irregolare vede sanato il fuorigioco se l’intervento dell’avversario sulla sfera è una giocata deliberata e non casuale. Tra le discriminanti per determinare la giocata vengono citate il passaggio a un proprio compagno, l’aver guadagnato il possesso della sfera, il rinvio e, inoltre, viene specificato che “se il passaggio o il tentativo di guadagnare il possesso o il rinvio del giocatore in controllo del pallone è inaccurato o senza successo, questo non esclude il fatto che lo stesso giocatore abbia deliberatamente giocato la sfera. I criteri che l’arbitro dovrà utilizzare per distinguere la giocata dalla semplice deviazione saranno i seguenti: “la palla viaggia da una certa distanza e il giocatore può vederla chiaramente, la palla non ha una velocità elevata, la direzione della sfera non è inattesa, il giocatore ha il tempo di coordinare il proprio corpo ovvero non ha dovuto effettuare un movimento istintivo o che gli permette un contatto/controllo limitato e, infine, il fatto che un pallone rasoterra è più facile da giocare di uno in aria“.
Grobbelaar e i suoi fratelli
La modifica alla regola 12 riguarda invece i “falli e le cattive condotte” e mette sullo stesso piano il tentativo di giocare il pallone o di contrastare per sottrarlo a un avversario. Quando un difendente commette un fallo evitando una chiara occasione da rete, il cartellino rosso previsto dal regolamento si tramuta in giallo – a oggi – se lo stesso difendente ha effettuato un legittimo tentativo di giocare il pallone nonostante l’infrazione. Non essendo spesso chiaro se un’azione sia un tentativo di giocare la sfera o di sottrarla all’avversario, dal 2023-24 queste due fattispecie saranno equiparate. Solo dunque se il difendente commette un fallo da DOGSO (Negare una ovvia occasione da gol) in area di rigore senza la possibilità di giocare il pallone – nemmeno attraverso la contesa – il direttore di gara estrarrà il cartellino rosso. Fuori dai sedici metri l’espulsione resta la sanzione disciplinare corretta in caso di DOGSO, mentre il giallo in caso di SPA (fermare un’azione d’attacco promettente). L’ultima sostanziale modifica è alla regola 14, quella relativa al calcio di rigore. Dopo le polemiche sull’atteggiamento tenuto dal portiere dell’Argentina Martinez durante il Mondiale in Qatar, infatti, dal 2023-24 non sarà possibile per gli estremi difensori durante un rigore “agire in maniera antisportiva distraendo il tiratore ad esempio ritardandone la battuta o toccando pali, traverse o la rete della porta”.
Matteo Zizola