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La Moviola di Salernitana-Cagliari: polemiche e VAR, Chiffi e Marini soffrono

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La paura fa novanta, ma nel caso di Daniele Chiffi ha fatto novantadue, tanto quante le direzioni in Serie A inclusa Salernitana-Cagliari, sfida terminata per 2-2 e valida per il nono turno di Serie A. Una gara tesa ma dal punto di vista arbitrale tranquilla per quasi un’ora di gioco, poi diventata tempesta sia per il fischietto della sezione di Padova che per il VAR Valerio Marini di quella di Roma 1.

Serenità

Nessun episodio di particolare rilievo della prima frazione, nella quale Chiffi si fa notare per la prima volta al 12′ quando utilizza il dialogo e la fermezza per sedare una discussione prima tra Luvumbo e Candreva e poi tra quest’ultimo e Nández, arrivato in soccorso del compagno. Un minuto dopo proteste della Salernitana per un tocco con la mano di Dossena in area di rigore, ma fa bene il direttore di gara a non intervenire – e così il VAR – vista la posizione delle braccia del difensore aderenti al corpo e nell’evidente tentativo di ridurre al massimo la possibilità d’impatto con la sfera. Al 14′ Oristanio entra su Maggiore a metà campo, l’attaccante arriva in ritardo e Chiffi lascia prima correre per poi tornare sui suoi passi non appena il Cagliari riconquista palla e prova a far partire il contropiede. Decisione corretta, proteste inutili da parte rossoblù. Al 27′ passano in vantaggio gli ospiti con Luvumbo, ma sulla verticale di Mancosu è netta la posizione irregolare dell’angolano che è con quasi tutto il corpo al di là di Fazio, ultimo difensore della Salernitana. Al 37′ si salva Oristanio che a palla lontana si libera della pressione di Maggiore con una manata: intervento che sarebbe da punizione e giallo, ma non da espulsione, motivo per cui il VAR Marini risulta tagliato fuori.

Coulibaly-Prati

La ripresa, al contrario del primo tempo, è ricca di episodi dubbi. Al 52′ il primo cartellino della sfida, è Kastanos a riceverlo per un’entrata imprudente su Makoumbou in mezzo al campo. Decisione da manuale del fischietto di Padova. Al 54′ moltissimi dubbi sul mancato intervento del VAR dopo il contrasto tra Coulibaly e Prati dentro l’area dei padroni di casa. Ed è questo l’episodio, più di quanto accaduto allo scadere, che avrebbe dovuto portare alle proteste del Cagliari. Il centrocampista rossoblù, infatti, prova ad anticipare l’avversario dentro i sedici metri della Salernitana e Coulibaly interviene sì sulla sfera, ma andando poi a impattare sull’ex Spal con il classico step on foot. La differenza tra normale dinamica post anticipo e fallo è che il centrocampista granata non toglie il piede da quello di Prati, ma bensì continua ad affondare anche in una fase successiva. Se da una parte il mancato intervento di Chiffi è giustificabile, meno lo è quello del VAR Marini che avrebbe dovuto richiamare alla On Field Review il direttore di gara per l’assegnazione del rigore e il conseguente cartellino giallo per Coulibaly. Al 68′ Luvumbo lamenta una trattenuta di Gyomber, ma fa bene Chiffi a lasciar correre essendo le scorrettezze reciproche. Al 71′ prima ammonizione in casa Cagliari, è Prati a essere punito giustamente per una netta trattenuta su Maggiore. Al 79′ passa in vantaggio la squadra di Ranieri con Luvumbo, inutili le proteste di Martegani che lamenta una scorrettezza di Zappa a inizio azione, ma è corretta la decisione del fischietto veneto di non punire la pressione del laterale rossoblù. Zappa che viene ammonito correttamente un minuto dopo per una trattenuta sul centrocampista argentino ex San Lorenzo, giusto il giallo per SPA. La gara diventa spigolosa e Chiffi alterna fischi per falli veniali a un arbitraggio all’inglese su interventi più netti, perdendo di fatto di mano la gara. Come all’81’ quando la Salernitana guadagna un angolo per intervento a liberare di Zappa, senza che però l’arbitro rilevi la netta carica di Gyomber contro l’ex Pescara. O come un minuto dopo quando appare evidente la spinta di Martegani su Viola nel lato corto dell’area della Salernitana, con Chiffi che lascia proseguire. All’86’ è regolare la posizione di Dia in occasione del primo pareggio granata, così come all’89’ è corretta l’ammonizione a Deiola per un intervento in ritardo su Tchaouma.

Rigore Viola

Le dichiarazioni del ds rossoblù Bonato, le polemiche in casa Cagliari, il pareggio sul finale quando ormai sembrava che i tre punti fossero diretti in Sardegna. Tutto in due minuti, quelli che passano dalle proteste di Legowski – unico a notare la mano di Viola in area – alla corsa di Chiffi verso il monitor su richiamo del VAR Marini. L’azione si sviluppa sul lato corto sinistro dell’area del Cagliari, Viola va in pressione alle spalle del centrocampista polacco della Salernitana con la sfera che finisce ad Augello, fermato poi con un fallo dall’avversario. Gioco fermo, silent check e quindi ecco arrivare improvvisa l’On Field Review. Il tocco con la mano a schiaffeggiare il pallone da parte dell’ex Benevento è evidente, ma il direttore di gara riguarda più volte le immagini perché, di fatto, la decisione non è semplice. Viola è sì ingenuo, non controlla il proprio corpo, ma non può nemmeno vedere il pallone coperto com’è dall’avversario. Corretto richiamare Chiffi al monitor – l’arbitro non ha visto per nulla l’episodio – mentre qualche dubbio sorge sull’assegnazione del rigore, anche se ci sono gli estremi per la concessione. La gara si chiude così con due gialli, il primo a Makoumbou e il secondo a Gyomber, con il congolese ammonito per proteste in occasione del rigore e lo slovacco per lo stesso motivo dopo l’assegnazione di una punizione per fallo di Legowski su Viola a tempo quasi scaduto.

Matteo Zizola

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