Cresce l’attesa per la finale della Coppa Italia Primavera, in programma mercoledì 9 aprile alle 15:00. All’Arena civica Gianni Brera di Milano il Cagliari di Pisacane cercherà di portare in Sardegna la prima vittoria nella competizione. Dall’altra parte ci sarà il Milan, che punta ad ottenere il titolo dopo diversi anni (clicca qui per il focus sui rossoneri). Entrambe le squadre hanno raggiunto la finale eliminando formazioni accreditate per la vittoria finale, dimostrando grande spirito di gruppo. Ma nella gara di mercoledì saranno anche i dettagli e le giocate individuali a far la differenza. Andiamo a vedere allora i giocatori di Cagliari e Milan che potrebbero rivelarsi decisivi nella finale di Milano.
Tra i pali
La sfida a distanza tra I’estremo difensore rossoblù Iliev e quello rossonero Longoni sarà ovviamente determinante per il risultato finale. Partiamo dai numeri dei due portieri. Iliev sino ad ora in stagione ha mantenuto la porta del Cagliari inviolata per 9 volte in 28 gare, subendo 28 gol, mentre Longoni, in 21 presenze stagionali ha incassato 25 reti, non subendo gol in 4 occasioni. Nel confronto tra i due, Iliev vanta diversi centimetri in più del collega, che non vanno però a scalfire la reattività del portiere rossoblù, bravo anche nelle parate basse e non solo negli interventi alti. Deciso nelle uscite, Iliev abbina efficacia ad alcune parate più spettacolari.

Dall’altra parte, Longoni si è imposto nel Milan da dicembre a suon di ottime prestazioni, guadagnando anche la titolarità nella nazionale Under 17 e mettendo in mostra grande reattività tra i pali, anche se in alcuni calci da fermo ha evidenziato qualche carenza nella lettura delle situazioni, con conseguenti incertezze nelle uscite. Compensa il tutto però con una ottima attitudine nei duelli su calcio di rigore, come confermato dalle parate decisive nelle serie agli ottavi e ai quarti rispettivamente contro Genoa e Inter. Discorso analogo per Iliev, che ha fatto lo stesso nella gara dei quarti contro la Fiorentina. Se la finale dovesse decidersi dagli undici metri, allora le prestazioni di Iliev e Longoni saranno cruciali, con i tiratori che saranno messi a dura prova dalle capacità dei due portieri.
Difesa
La finale potrebbe inoltre passare dalle prestazioni di due delle colonne della difesa di Pisacane, Andrea Cogoni e Antoni Franke. I due classe 2006, entrambi strutturati fisicamente, con Franke che svetta anche sopra il compagno di reparto, con 194cm di altezza, hanno tutte le capacità per imporsi nei duelli aerei con le punte avversarie, con il solo Asanji (198cm) che nell’attacco rossonero ha l’altezza per rivaleggiare con i centrali rossoblù, anche se sino ad ora non ha trovato molto spazio nella Primavera rossonera. La capacità di lettura dell’azione e l’aggressività di Cogoni saranno fondamentali per limitare l’attacco ad alta fantasia del Milan. L’azione di Franke potrebbe inoltre risultare decisiva anche in fase offensiva, con il polacco che su angoli e punizioni costituirà una minaccia aggiunta per Longoni e compagni.

Anche il Milan può schierare al centro della difesa due giocatori imponenti come Matteo Dutu e Dorian Paloschi, entrambi alti 192cm ed entrambi classe 2005. La loro prestanza fisica li rende non solo difficili da superare sulle palle alte, ma anche dei costanti pericoli nelle situazioni da fermo a favore dei rossoneri, con i due difensori che hanno già trovato il gol di testa in stagione. Se Dutu si distingue per le sue abilità in marcatura, Paloschi è invece un centrale più moderno, abile anche nella costruzione del gioco dal basso, il quale se avrà abbastanza spazio potrebbe essere un regista aggiunto per i rossoneri, importante per dare respiro alla manovra. Tentare di limitarlo può essere una delle chiavi della gara.
Nel cuore del gioco
Nella zona più delicata del campo, per il Cagliari potrebbe essere determinate l’azione di Diego Marcolini, che con le sue qualità nel recuperare la palla e nel far ripartire l’azione può essere una delle chiavi della gara, senza scordare le capacità nell’accompagnare l’azione del classe 2005 rossoblù. Ma Pisacane può contare anche su Roberto Malfitano, con il giovane classe 2007 che potrebbe essere determinante, non solo grazie alle qualità negli inserimenti, ma anche in virtù della sua forza e fisicità, per contrastare un centrocampo del Milan ben strutturato.

La squadra di Guidi potrà infatti contare in mezzo al campo su due giocatori tecnici e fisici come Emanuele Sala e Demirel Hodzic, con rispettivamente 191cm e 194cm di altezza. Il classe 2007 Sala, che può stazionare sia davanti alla difesa che come mezzala, è un centrocampista completo, abile sia nel fare da diga davanti alla difesa che nel trovare il gol. Limitare la sua abilità in cabina di regia può rivelarsi cruciale. Nel confronto in mediana proverà a dire la sua anche lo svedese Hodzic, altro giocatore che abbina muscoli e tecnica. La sua visione di gioco e la bravura nei lanci lunghi possono costituire un pensiero in più per i rossoblù.
Fantasia e gol
Solidità in difesa e costruzione in mediana sono certamente importanti, ma quello che più conta per alzare la coppa è trovare la via del gol. Compito che in casa Cagliari spetta anche al capitano Alessandro Vinciguerra e ad Alessandro Bolzan. Il capitano, con la sua mobilità e le sue doti tecniche, può creare scompiglio nella difesa rossonera, che potrebbe fare fatica, visto il baricentro basso e il passo differente del numero 22 rossoblù. Vinciguerra, con il suo dribbling e le evidenti doti nel palleggio può così essere la chiave per scardinare una gara tanto tesa come quella dell’Arena civica Gianni Brera. Se non dovesse bastare, ecco allora che l’attacco rossoblù può contare su Bolzan, che con fisico, caparbietà e un ottimo senso del gol può mettere a dura prova i centrali rossoneri. Da non sottovalutare poi l’attitudine al sacrificio del numero 19 rossoblù, che può rivelarsi preziosa per limitare lo sviluppo dal basso dell’azione rossonera.

Dall’altra parte, l’attacco del Milan poggerà molte delle sue speranze sulla classe di Mattia Liberali, probabilmente il giocatore di maggior qualità del Milan. Il numero 10, molto abile nel dribbling, agisce da ala destra nel tridente di Guidi, con grande propensione a rientrare sul suo pericoloso mancino. Per questo i movimenti di Liberali possono essere decisivi anche per creare situazioni di superiorità numerica in mezzo al campo, richiedendo un lavoro ulteriore alla mediana rossoblù. Anche se il fantasista del Milan può pagare la differenza di fisico con alcuni ragazzi di Pisacane. In un tridente rossonero molto dinamico, l’azione di Filippo Scotti come terminale offensivo può creare diversi grattacapi ai difensori rossoblù, soprattutto in virtù della grande mobilità del numero 9 rossonero. Bravo nella protezione del pallone, Scotti può però soffrire la maggiore struttura fisica dei centrali di Pisacane, che possono fare la voce grossa sulle palle alte.
Andrea Finiu