Si avvicina la finale della Coppa Italia Primavera per il Cagliari di Pisacane. L’incontro, che si disputerà mercoledì 9 aprile alle 15:00, sul prato della storica Arena civica Gianni Brera di Milano, vedrà i rossoblù contrapposti al Milan Primavera. I rossoneri hanno trionfato nella competizione per due volte. La prima nella stagione ‘84/’85, che ha visto il Milan, guidato da Capello e con Paolo Maldini e Costacurta tra le proprie fila, imporsi sul Torino. L’ultimo successo risale invece alla stagione 2009/2010, ai danni del Palermo, con Stroppa in panchina e il talento di Simone Verdi in campo. Il trofeo in casa rossonera manca dunque da quindici anni e i ragazzi di Guidi non vorranno farsi sfuggire questa occasione. Così come il Cagliari, che punta alla prima Coppa Italia Primavera della sua storia. Si prospetta una sfida infuocata. Andiamo dunque a scoprire gli avversari dei rossoblù nella finale.
Il percorso nella competizione
Il Milan, che ha iniziato il percorso nella Coppa Italia Primavera dagli ottavi, così come il Cagliari, è arrivato alla finale quasi con il minimo sforzo, avendo eliminato agli ottavi il Genoa ai calci di rigore dopo l’1-1 maturato sul campo. Stesso discorso riproposto ai quarti nel derby contro l’Inter, superata dagli undici metri dopo il 2-2 dei tempi regolamentari. I rossoneri hanno completato l’opera con l’1-0 rifilato al Lecce, fatto fuori in semifinale grazie al primo gol nella competizione di Scotti. Lo stretto indispensabile, ma efficace.
L’allenatore e il modulo
Dopo l’addio in estate ad Abate, tecnico capace di portare la Primavera rossonera in finale di Youth League, il quale ha deciso di sposare il progetto della Ternana in Serie C, il Milan ha deciso di affidare la panchina a Federico Guidi. Il nuovo tecnico della Primavera milanista inizia la sua carriera da allenatore nel 1998, nel settore giovanile dell’Empoli, prima di passare in quello della Fiorentina, dove rimane dal 2004 al 2017, arrivando pure in finale scudetto con la Primavera nel 2017. In seguito ha due esperienze alla guida dell’Italia Under 19 e Under 20, prima di debuttare tra i professionisti, nel 2019, sulla panchina del Gubbio, in Serie C. Categoria che affronta anche con Casertana e Teramo, prima di diventare, nel 2022, l’allenatore della Roma Primavera.

In giallorosso rimane per un biennio, abbastanza fortunato, che lo porta a conquistare la Coppa Italia Primavera e la conseguente Supercoppa nel 2023. L’avventura nella capitale si conclude nell’estate del 2024, dopo l’amara appendice della finale scudetto persa contro il Sassuolo. Tecnico abile nel valorizzare i giovani, tra Firenze e Roma ha contribuito a lanciare talenti come Federico Chiesa, Gianluca Mancini, l’ex Cagliari Riccardo Sottil, Luca Ranieri e Pisilli. Guidi non ha un credo tattico, caratteristica che gli consente di essere flessibile nella gestione delle sue squadre, proponendo diverse soluzioni, ma mantenendo sempre un approccio offensivo rapido e propositivo. A partire dal 4-3-3, modulo maggiormente impiegato in stagione dal tecnico rossonero, passando per il 4-2-3-1, sino al 3-4-3, schieramento impiegato anche nella semifinale contro il Lecce.
Tra i pali
Nel corso della stagione si sono avvicendati diversi portieri a guardia della rete rossonera, da Mastrantonio, approdato a gennaio alla Triestina (Serie C), passando per Pittarella, Colzani e sino anche a Nava e Raveyre, protagonisti con il Milan Futuro in Serie C. Ma dagli inizi di dicembre la porta rossonera è diventata di fatto proprietà di Alessandro Longoni. Il portiere classe 2008, che nell’ultimo mese si è imposto come titolare anche nell’Under 17 dell’Italia, sta regalando delle ottime prestazioni, mantenendo anche la propria porta inviolata per 4 volte in 25 gare, una proprio nella semifinale con il Lecce. Nei turni precedenti di Coppa Italia ha invece mostrato tutte le sue qualità nei confronti dal dischetto, parando tre rigori, decisivi, nelle serie contro Genoa e Inter. Una qualità che in una finale non è certo da sottovalutare.
La difesa
Tra i centrali difensivi svetta Matteo Dutu, gigante arrivato nell’ultimo mercato estivo dalla Lazio. Dutu, che in stagione ha esordito in Serie C con il Milan Futuro, ha nell’imponente struttura fisica il principale punto di forza. Bravo in marcatura, sa come imporsi nel gioco aereo, anche in fase offensiva, come testimoniano le due reti messe a segno in stagione, entrambe di testa. In caso di difesa a tre, l’ex Lazio ricopre il ruolo di perno del trio a guardia di Longoni. Ai suoi lati, o al suo fianco nel caso più frequente di linea difensiva a quattro, possono giocare altri giocatori difficili da contrastare sulle palle alte.
A partire dallo svedese Nissen, classe 2005 come Dutu, arrivato a Milano nel 2023. Il numero 3 rossonero ha trovato grande continuità nella seconda parte della stagione, grazie anche alle qualità con la palla tra i piedi, che abbinate ai suoi 189cm di altezza ne fanno un centrale completo, capace all’occorrenza di agire anche davanti alla difesa. Oltre a Nissen, la retroguardia del Milan può contare pure su Dorian Paloschi, altro centrale dalle doti fisiche di spessore, con i suoi 192cm di altezza. Anche lui classe 2005 come i già citati compagni di reparto, ha esordito in stagione tra i professionisti nella gara tra Milan Futuro e Arezzo. Centrale moderno, abbina ottime doti nei duelli individuali a grandi capacità in fase di impostazione, senza dimenticare l’efficacia sulle palle alte.
In caso di difesa a quattro, Guidi può contare sulla duttilità di Vittorio Magni, che può muoversi su entrambe le fasce. Il terzino rossonero in stagione ha collezionato 14 presenze in Serie C con il Milan Futuro e si è distinto per capacità fisiche, di corsa e per l’abilità nei cross. Sulla corsia di destra il Milan Primavera può schierare uno dei diversi giganti presenti nella squadra e che contribuiscono a rendere i rossoneri pericolosi sulle palle alte. Si tratta di Adam Bakoune, terzino classe 2006 che supera il metro e novanta, deciso nei contrasti e nei duelli aerei, ma che ha nel proprio bagaglio tecnico anche buone doti nei passaggi. Sulla corsia mancina Guidi può schierare anche Nirash Perera, il quale ha però trovato poco spazio in questa seconda parte di stagione.
Il centrocampo
La mediana rossonera è spesso disegnata con un trio di centrocampisti, nel contesto del 4-3-3, ma può anche presentarsi con una coppia di mediani, nel caso di 3-4-3. Al momento sono da valutare le condizioni del capitano, Victor Eletu, reduce da un problema muscolare. Il centrocampista nigeriano, mancino, abbina qualità e mobilità, con buone doti nel recupero dei palloni e discreta propensione a pungere dalla distanza. Una sua assenza può essere particolarmente pesante per la mediana rossonera. Che però può contare su altri giocatori importanti, come ad esempio su un talentuoso figlio d’arte.
Si tratta di Christian Comotto, figlio dell’ex giocatore di Torino e Fiorentina, tra le altre. Il classe 2008, che può giocare come mezzala sinistra, è un centrocampista molto tecnico, bravo sia nell’impostazione che nella conduzione di palla, così come negli inserimenti. Al momento paga forse un po’ di differenza di fisico rispetto agli avversari più grandi, ma compensa con le sue doti tecniche e la propensione al gol. Chi invece vanta un’imponente struttura fisica è Demirel Hodzic, gigante svedese con 18 presenze e 2 gol in stagione in Serie C con il Milan Futuro. Mancino di piede, alto 194cm, Hodzic può agire come mezzala destra, mettendo al servizio della squadra muscoli, visione e capacità nei passaggi, anche nei cambi di gioco, oltre a un tiro potente e preciso.

Altro elemento importante per il centrocampo di Guidi è Emanuele Sala, laureatosi campione d’Europa Under 17 con l’Italia nel 2024. Il classe 2007, cresciuto nel settore giovanile rossonero, può agire sia come mezzala che davanti alla difesa, grazie a ottime doti tecniche abbinate a un fisico possente. Centrocampista duttile e completo, le sue capacità in fase di interdizione lo rendono un filtro prezioso a guardia della difesa. Ma i numeri stagionali, con quattro gol all’attivo, testimoniano anche la pericolosità di Sala in avanti, specialmente dalla distanza. Completano il reparto altri giovani talenti come Ernesto Perin, bravo nelle percussioni, negli inserimenti e dotato di ottima tecnica, sia in impostazione che nel tiro, e Tommaso Mancioppi, spesso inserito a gara in corso.
L’attacco
Nel tridente d’attacco brilla la stellina di Mattia Liberali, numero 10 dei rossoneri. Il fantasista del Milan, che ha disputato alcune gare in Serie C con il Milan Futuro, agisce come ala destra, zona del campo dalla quale può partire per provare ad accentrarsi e concludere con il suo mancino educato e potente. Giocatore brevilineo, Liberali fa della tecnica e del dribbling le sue armi principali e sarà sicuramente uno dei pericoli maggiori per la retroguardia rossoblù. Sulla fascia opposta il Milan Primavera può schierare diversi giocatori interessanti. A partire da un altro figlio d’arte, Maximilian Ibrahimovic. Meno fisico del padre, ma più agile, il numero 11 rossonero è bravo nelle progressioni e negli inserimenti, oltre che nelle conclusioni dalla distanza, grazie a discrete capacità con entrambi i piedi. Come ala sinistra può giocare anche Alessandro Bonomi, classe 2006 da 10 gol e 5 assist stagionali. Giocatore estremamente duttile (può giocare anche come trequartista o mezzala), Bonomi è particolarmente abile nel controllo di palla e dispone di buona visione e ottimo tiro.

Per il ruolo di terminale offensivo una candidatura più che forte è quella di Filippo Scotti, eroe della semifinale contro il Lecce, che lo ha portato a raggiungere le 11 reti stagionali, condite da 7 assist. Attaccante fisico, ma al tempo stesso dinamico e in grado di coordinarsi al meglio per la conclusione anche in situazioni non ottimali, il numero 99 rossonero garantisce ottima mobilità all’attacco del Milan, distinguendosi anche per le capacità di protezione della palla. Al centro del tridente può giocare anche Levis Asanji, prima punta imponente che sfiora i due metri di altezza arrivata a febbraio dall’Union Berlin. Le sue caratteristiche fisiche possono costituire più di un pericolo nelle situazioni da fermo. Un jolly offensivo nella mano di Guidi è Vincenzo Perrucci, in particolare spolvero nell’ultimo periodo, con un gol a testa rifilato a Inter e Roma. Capace di giocare sia come prima punta che come esterno di sinistra, il classe 2005 si distingue per rapidità, bravura negli inserimenti e doti nel dribbling, caratteristiche che lo rendono potenzialmente pericoloso anche a gara in corso.
Andrea Finiu