Un altro capitolo della nostra rubrica sulle grandi partite dei rossoblù, curata da Matteo Zizola.
Il Cagliari che è tornato in Serie A dopo la doppia promozione dalla Serie C affronta la stagione 1990-91 con la speranza di una salvezza se non agevole, almeno con non troppe sofferenze. Gli acquisti di Matteoli, quelli dei tre uruguaiani Herrera, Fonseca e soprattutto Francescoli, il mix di giovani e più esperti sembrano anticipare un campionato senza patemi.Invece dopo l’esordio shock contro l’Inter al Sant’Elia, sconfitta per tre a zero, e la vittoria a domicilio contro i campioni d’Italia del Napoli, arrivano tre mesi e mezzo senza gioie fino alla gara casalinga contro il Genoa del 30 dicembre che rappresenta la svolta della stagione, assieme al pareggio di due settimane prima al Delle Alpi contro la Juventus.
Da quel momento in poi i rossoblù volano, la lotta salvezza contro Pisa e Lecce si alimenta di speranze fino a quel punto nulle, e così di pareggio in vittoria gli uomini di Ranieri si presentano a Genova davanti alla Sampdoria di Vialli e Mancini futura campione d’Italia.
Domenica 7 aprile 1991, i blucerchiati hanno tre punti di vantaggio sull’Inter, un tesoretto che con i due punti a vittoria non possono lasciare per strada, mentre il Cagliari, dopo il bottino pieno raccolto in casa contro il Parma sette giorni prima, è a due lunghezze dal quint’ultimo posto occupato dal Lecce di Zibi Boniek.
Con i giallorossi alle prese del Milan e lo scontro diretto al Sant’Elia in arrivo anche un punto sarebbe oro per Matteoli e compagni, ma la Sampdoria non lascia nulla d’intentato: mancano sette giornate, lo scudetto è a un passo e nel primo tempo i gemelli del gol doriani mettono la freccia, un gol Vialli su assist di Mancini, uno di Mancini su assist di Vialli e il Cagliari è sotto senza speranze.
Quella di Ranieri è però una squadra che non molla mai, aveva già rimontato contro la Juventus, aveva ottenuto il pareggio sul filo di lana a Roma contro la Lazio, una settimana prima aveva battuto il Parma quando ormai parte del pubblico aveva già abbandonato le tribune.
Così nella ripresa sale in cattedra Daniel Fonseca che prima con un tiro cross beffa Pagliuca, poi a due minuti dalla fine inventa un gol fantastico per il pareggio finale: Pulga affonda sulla destra, mette in area un traversone che l’attaccante uruguaiano trasforma in rete con una rovesciata di sinistro imprendibile per il portiere blucerchiato.
I cinquemila tifosi rossoblù arrivati a Marassi non credono ai loro occhi, il Cagliari si porta così a un solo punto dal Lecce sconfitto in casa dal Milan, il resto è storia: nessuna sconfitta fino al termine della stagione, la vittoria contro i pugliesi una settimana dopo a dare lo slancio verso una salvezza che arriverà a Bologna a due giornate dal termine: la rovesciata di Fonseca resterà il ricordo indelebile di una rincorsa che è entrata nella storia rossoblù.
Matteo Zizola