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Epica Rossoblù | 1987: Juventus-Cagliari 2-2

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Un altro capitolo della nostra rubrica sulle grandi partite dei rossoblù, curata da Matteo Zizola.

La storia del Cagliari è piena di ricordi positivi, successi, cadute e risalite. L’anno buio per eccellenza, non solo degli ultimi quattro decenni, ma anche di tutto il centenario di vita del club, è stato senza dubbio quello della stagione 1986-87.Il Cagliari disputa il campionato di Serie B e lo fa con una partenza ad handicap dopo le vicende del totonero che portarono alla squalifica del tecnico dell’anno precedente Renzo Ulivieri: 5 punti di penalizzazione per la nuova annata che peseranno non tanto per la classifica finale – anche senza penalizzazione il Cagliari sarebbe ugualmente retrocesso – quanto dal punto di vista psicologico.

Eppure anche in quel 1986-87 i tifosi rossoblù ebbero modo di sognare e nonostante il fondo del baratro fosse stato toccato con mano con la discesa negli inferi della Serie C, la squadra allenata da Giagnoni fu capace di stupire in Coppa Italia: da ultima in classifica in campionato a semifinalista nella coppa nazionale, a un passo dal posto europeo che verrà conquistato dall’Atalanta finalista sconfitta dal Napoli Campione d’Italia.
Una Coppa Italia dal format particolare, con una prima fase composta da otto gironi all’italiana, le prime due di ogni gruppo qualificate agli ottavi di finale: il Cagliari venne inserito nel girone numero 7 assieme a Torino, Avellino, Siena, Modena e Pisa.
I rossoblù passano il turno da secondi in classifica dietro i granata trascinati dai gol di Riccardo Maritozzi e proprio contro gli avversari del girone disputano gli ottavi di finale: destino apparentemente segnato, ma dopo la vittoria nella gara d’andata per uno a zero, gol ancora di Maritozzi, il pareggio 0 a 0 a Torino porterà il Cagliari ai quarti di finale contro la grande Juventus di Platini, squadra che però vive la fine di un ciclo glorioso.

Quando il 29 aprile del 1987 i bianconeri si presentano in un Sant’Elia gremito ci si aspetta la fine del sogno per Gigi Piras e compagni: Rino Marchesi, allenatore della Juventus, mette in campo una squadra imbottita di seconde linee, anche se comunque scendono in campo giocatori del calibro di Tacconi, Scirea, Brio, Laudrup e Aldo Serena. Viene risparmiato Le Roi Michel Platini, ma al suo posto non sfigura Vignola: il Cagliari però, senza il peso della classifica e di una Serie C ormai a un passo, sorprende i campioni d’Italia in carica e chiude la partita sull’uno a uno.
Il 6 maggio del 1987, data del ritorno, sarà una giornata comunque storica per i rossoblù perché al Comunale il Cagliari sorprenderà tutti e questa volta contro una Juventus praticamente al completo, con in campo anche il suo numero dieci per eccellenza.
La Juventus fa la partita, Platini in apertura lancia per Laudrup, Venturi scivola, Sorrentino esce a valanga, ma viene superato dal pallonetto della stella danese, Valentini però salva sulla linea. Il Cagliari non sta a guardare, riparte appena possibile e Pallanch spreca una buona occasione davanti a Tacconi, per poi passare in vantaggio su una punizione a due dai 25 metri quando Miani tocca per Bergamaschi la cui sventola batte il portiere avversario: al Comunale si sente solo l’urlo dei tanti tifosi sardi arrivati per sostenere la squadra.
La Juventus non ci sta e prima va vicinissima al gol su azione d’angolo con un colpo di testa di Sergio Brio, poi pareggia grazie a un tiro dalla distanza di Soldà che sorprende un non perfetto Sorrentino. Nel secondo tempo ci si aspetta che la Juventus chiuda la pratica, prima Sorrentino si riscatta su Manfredonia, poi Bonetti colpisce il palo dalla distanza, infine il vantaggio bianconero atteso un po’ da tutti: prima Valentini prova l’autogol su cross di Caricola, poi nella stessa azione Platini impegna Sorrentino che trova la sfortunata carambola di Miani a trafiggerlo nella propria porta.
Partita finita e Juventus in semifinale? Sembrerebbe di sì, ma a non essere d’accordo è il neo entrato Gigi Piras, storico bomber rossoblù: mancano 7 minuti al novantesimo, azione elaborata con Bergamaschi che serve un filtrante in area per l’attaccante selargino, conclusione di destro sulla quale Tacconi prova a intervenire senza riuscire a evitare il gol. Due a due, Cagliari qualificato per i gol in trasferta, a un passo dalla C, ma in semifinale di Coppa Italia contro il Napoli di Maradona. La finale, però, resterà un miraggio, i partenopei trascinati dal loro numero dieci vinceranno uno a zero al Sant’Elia proprio con un gol di Diego, poi distruggeranno il cagliari al San Paolo per 4 a 1 senza che la vittoria sia mai messa in discussione.
Resterà comunque nella memoria la cavalcata di una squadra che, nonostante il campionato difficile e la seguente retrocessione in Serie C, fu capace di trovare la forza di sorprendere le due torinesi in Coppa Italia e arrivare a un passo dal sogno.

Matteo Zizola

 
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