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Diop a colloquio con Markovic durante Olimpia Milano-Dinamo Sassari | Foto Luigi Canu

Dinamo Sassari | Tra calendario e classifica: la pausa apre al periodo decisivo

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Sospesi, tra un obiettivo e l’altro. Come nel Purgatorio dantesco, la Dinamo Sassari si trova nel mondo di mezzo tra il Paradiso e l’Inferno. Il primo ha le sembianze dei playoff desiderati, dall’altra la lotta salvezza che il Banco vede sullo sfondo e che ha il dovere di evitare. Non è impossibile passare dal Purgatorio ai cieli più celesti, dall’altra però non bisogna scherzare con quel fuoco capace di emanare un calore che può divenire scottante. E ad affermarlo c’è anche la matematica, aspetto che Dante non considerava, ma la Serie A sì.

Lavoro

La pausa forzata della Final Eight di Coppa Italia, poi quella delle nazionali, allunga il periodo in cui coach Markovic potrà provare a mettere mano alla squadra dopo le prime tre partite sulla panchina sassarese. Il tecnico dovrà rinunciare sì a Vasilis Charalampopoulos e Kaspar Treier, convocati rispettivamente da Grecia ed Estonia per le qualificazioni ad Euro2025, ma avrà a disposizione il resto del roster dopo alcuni giorni di stacco concessi, utili a dare energie mentali e fisiche a un gruppo che avrà bisogno di restare diverso tempo in palestra per aggiustare ciò che non va. La sfida con Tortona ha mostrato gli stessi difetti della Dinamo del passato sul piano caratteriale, con qualche differenza solo in un approccio difensivo più deciso che ha portato la Bertram, almeno fino al finale di terzo e inizio ultimo quarto, a non giocare il suo basket migliore a livello offensivo. Tanto da fare ci sarà però anche sul versante della coralità in attacco, aspetto che sarà fondamentale guardando a un calendario che tra marzo e aprile lascerà pochi spazi per errori grossolani e a una classifica che ora vorrà essere sempre più osservata.

Classifica

La Dinamo è al momento tredicesima in classifica a quota 16 punti. Sono tre le vittorie di vantaggio su Pesaro penultima, squadra con cui Sassari al momento gode anche del vantaggio della vittoria nel girone d’andata. Sono invece due, guardando a Scafati che occupa momentaneamente l’ottava posizione, le vittorie di distanza dalla zona playoff. Attualmente, Sassari ha il vantaggio su tre squadre su cinque che la precedono (con Pistoia ha ribaltato la differenza canestri, con Trento e Scafati ha vinto all’andata e dovrà confermarlo) ma non su Cremona e Varese (con la prima non ha ribaltato la differenza canestri e con la seconda ha perso all’andata ma ha la possibilità di rovesciare il -11 di Masnago). Guardandosi dietro la Dinamo non ha il vantaggio su Treviso, che al momento è uscita dalla zona retrocessione ma ha due vittorie in meno rispetto ai biancoblù, e dovrà confermare la vittoria raggiunta all’andata contro la VL e con Brindisi. Purgatorio, terra di nessuno, crocevia. Il luogo dove si trova il Banco in questo momento può assumere vari nomi, il risultato resta lo stesso: tutto è possibile.  Perché da una parte l’aritmetica da una mano e l’alto livello del campionato presenta il conto anche a chi aveva iniziato bene – basta vedere le difficoltà di una altalenante Trento o l’ultimo mese non semplice di Napoli – dall’altra però la Dinamo però non può non osservare come alcune squadre abbiano già reagito alle proprie difficoltà, vedere Varese o la stessa Treviso. Tutto è da conquistare sul campo, come dimostrato nelle ultime stagioni. Per evitare di incappare in incidenti temuti da una piazza sfiduciata dopo la nuova partenza con il motore ingolfato è necessario che la squadra mischi più elementi che saranno fondamentali per superare lo scoglio rappresentato dai prossimi due mesi: ambizione, consapevolezza e cattiveria.

Calendario

La miscela sarà decisiva nel breve e nel lungo periodo. Sassari ritornerà in campo il 3 marzo prossimo contro la Virtus Bologna, in casa. Poi ci sarà Venezia in trasferta e, infine, Brescia al PalaSerradimigni. Un primo trittico da cui il Banco dovrà poter credere di poter strappare almeno un risultato pesante, ma in cui soprattutto non si potrà permettere di lasciar andare le partite prima dell’ultima sirena. La gara di ritorno con Brescia sarà il simbolo del periodo, anche per dare un segnale all’ambiente: il -45 dell’andata non è stato dimenticato e la squadra dovrà far capire, anche mettendo in conto una sconfitta, che non ha fatto altrettanto. L’andamento delle tre gare sarà determinante per non finire in un tritatutto di emozioni negative che andrebbero decisamente a indebolire il gruppo di fronte ad altre tre partite che avranno un peso ancora più evidente in termini di classifica. Contro Trento, Brindisi (entrambe in trasferta) e Pesaro, a cavallo tra marzo e aprile, Sassari dovrà difendere le vittorie conquistate e la differenza canestri. La squadra di Galbiati è in lotta per i playoff, le altre due per salvarsi. E trovare i due punti significherebbe probabilmente non solo fare amicizia con la parola continuità e con gli impegni lontano da casa. È in questo snodo che la Dinamo potrà probabilmente capire definitivamente di che materia è fatta. Poi ci saranno le sfide con Napoli, Varese, Scafati e a chiudere Reggio Emilia. Partite che potrebbero diventare essenziali a seconda di quello che diranno i precedenti step. Spetta alla Dinamo, dopo la sosta, far capire per quale obiettivo.

Matteo Cardia

 

 
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