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Filip Kruslin contrastato da Alessandro Cappelletti durante Dinamo Sassari-Tezenis Verona | Foto Luigi Canu

Dinamo Sassari | Conferme, dubbi e trattative: il club guarda al futuro

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Gli applausi e il calore del pubblico per mettere un punto a un’annata positiva, ma anche per raccogliere nuovi stimoli per una nuova stagione che è già alle porte. La Dinamo Sassari si prepara a un anno in cui i cambiamenti saranno parte importante di un progetto che parte però da fondamentali conferme.

Accordi

La prima è quella di coach Bucchi, legato al club sassarese da un contratto fino al 2025 siglato a febbraio 2022 prima dell’inizio delle Final Eight di Coppa Italia e mai messo in discussione, neanche nei momenti più difficili passati dai biancoblù. Una stabilità che ha consentito al Banco di cominciare a mettere sul tavolo le idee per l’avvenire già a stagione in corso. Sassari non ripartirà a fari spenti, perché oltre al proprio coach sotto contratto ci sono Eimantas Bendzius e Stefano Gentile, entrambi fino al 2025, Kaspar Treier e Ousmane Diop, che nella scorsa stagione avevano prolungato fino al 2024. La stagione del centro senegalese, Most Improved Player della stagione regolare ed Mvp dei quarti di finale playoff, potrebbe aver fatto balzare sulla sedia qualche dirigente delle big della Lba. La voce su un possibile interessamento della Virtus Bologna rimane però tale, e lo stesso nativo di Rufisque in una intervista a Repubblica aveva chiarito la propria intenzione di rispettare il contratto con il Banco

Intenzioni

Le conferme date dagli accordi pluriennali, si uniscono a quelle che la Dinamo è probabile voglia provare a mettere nero su bianco. In primis, come riportato da La Nuova Sardegna, quelle di Dowe e Kruslin. Lo statunitense e il croato sono stati due dei motivi della crescita biancoblù nella seconda parte di stagione, con il primo che è finito nella lista dei candidati a Mvp della regular season e il secondo che alla terza stagione a Sassari è riuscito a giocare il suo miglior basket con continuità su ambo i lati del campo. “Maybe”, forse, è stata la parola più utilizzata dall’ex Prometey a chi gli chiedeva nel giorno del saluto riservato ai tifosi nella Club House della società se avesse intenzione di rimanere. Un giocatore totale come il numero 5 potrebbe far gola a diverse squadre. Il fattore economico nella scelta del proprio futuro, complice un’età che sale (saranno 32 anni il prossimo 26 agosto), potrebbe avere un suo peso. Ma la forza di Sassari, la possibilità di giocare in Bcl oltre che in un campionato di livello e l’affetto dimostrato dai tifosi potrebbero essere delle chiavi per convincere il giocatore a restare. Sullo sfondo rimangono le situazioni di Stephens, Robinson e Jones. Il primo è stato uno dei giocatori più importanti nel piano di rimessa in sesto della squadra, dimostrandosi funzionale poi non solo sul piano umorale, risultando fondamentale in quegli aspetti che spesso non si vedono nelle statistiche. I dubbi più rilevanti potrebbero restare sui due giocatori che più hanno vissuto difficoltà fisiche nell’ultimo anno. Robinson ha dimostrato di saper ancora accendere il PalaSerradimigni e non solo, giocando soprattutto dei buoni playoff, così come a tratti ha fatto l’ex Bahcesehir. Da capire però la volontà di entrambe le parti, con i due giocatori che in carriera non sono mai rimasti nella stessa piazza per più di tre stagioni. (Robinson due anni a Riga, Monaco e Sassari, Jones tre anni a Istanbul). 

Innesti

Una base dunque c’è, anche se non sarà facile sostituire Jack Devecchi e Massimo Chessa. Non solo dal punto di vista umano, visto che i due giocatori, insieme a Luca Gandini, hanno rappresentato la quota d’esperienza che in uno spogliatoio può far la differenza. Ma anche dal punto di vista cestistico. Sassari chiude un’era con due addii che per diverso tempo si sono tradotti in delle certezze, perché giocatori in grado di calarsi, al di là degli anni che passavano, nella realtà del campo per pochi minuti e senza richieste specifiche di minutaggio. Un cammino che potrebbe essere seguito da Tommaso Raspino, sorpresa positiva della stagione e elemento in grado di farsi apprezzare dalla società ma soprattutto dai compagni sin dall’inizio dell’annata. Tuttavia, Sassari potrebbe pensare anche di irrobustire il parco italiani con giocatori che negli ultimi anni hanno speso più minuti sul parquet e che hanno anche la carta d’identità dalla propria parte. Tra questi, il nome che circola con maggiore insistenza è quello di Alessandro Cappelletti. Il playmaker ex Udine e nell’ultima stagione a Verona è un vecchio pallino della dirigenza biancoblù. L’ultimo anno giocato da protagonista con la Tezenis ha fatto sì che arrivassero anche altre attenzioni sul giocatore, con La Prealpina che ha parlato di Tortona e Brescia. Sassari però potrebbe godere del vantaggio di essersi interessata da tempo alle sue prestazioni, con i rapporti che potrebbero essere resi ancora più semplici dal fatto che a curare gli interessi del playmaker è Riccardo Sbezzi, stesso agente di Stefano Gentile.

Matteo Cardia 

 
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