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Cagliari, messaggio per Nicola: la pausa rilancia Marin e Prati per il Monza?

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La pausa per le nazionali toglie, la pausa per le nazionali dà. Se da una parte Adam Obert ha dovuto alzare bandiera bianca con la sua Slovacchia e rientrare in Sardegna con pochissime possibilità di essere disponibile contro il Monza, dall’altra la vittoria della Romania contro San Marino e il pareggio dell’Italia Under 21 contro la Danimarca restituiscono al Cagliari di Davide Nicola due giocatori rinfrancati. Razvan Marin e Matteo Prati, entrambi in gol, hanno trovato lontano da Asseminello risposte cercate a lungo in rossoblù, rimettendo sul tavolo il tema del loro poco utilizzo in Serie A e provando a mettere in difficoltà l’allenatore piemontese in vista delle ultime nove giornate di campionato.

Domande

Nessuna polemica, almeno a parole, né dal classe 2003 ravennate né tantomeno dal centrocampista rumeno. Dubbi che però sono stati avanzati da chi ne segue da vicino le vicende con le rispettive nazionali, come ad esempio il commissario tecnico della Romania Mircea Lucescu che, in un intervista rilasciata a TMW lo scorso 8 marzo, aveva dichiarato: “Ci sono delle difficoltà nella mia esperienza con la rappresentativa, vedo che Marin gioca poco a Cagliari e non capisco il motivo, ma Nicola sa cosa deve fare“. E come Giancarlo Antognoni, ex pilastro dell’Italia e oggi capo delegazione degli Azzurrini: “Prati ha fatto un gran gol, mi domando anche io perché gioca poco nel club, penso sia un giocatore molto tattico che dà ordine, se gli dai la palla la mette in banca“. Domande che hanno aperto nuovamente la discussione sul mancato utilizzo di entrambi i centrocampisti, sopravanzati nelle gerarchie rossoblù negli ultimi mesi dai vari Makoumbou, Adopo e Deiola, pur se nel caso di Prati è arrivata una maglia da titolare nell’ultima gara giocata dal Cagliari all’Olimpico contro la Roma. Eppure, guardando ai numeri, né l’ex Spal né Marin sono stati finora centrali nello scacchiere di Nicola. Per Prati appena 332 minuti in campionato divisi su otto presenze totali, cinque da titolare e tre da subentrante, con un oblio – leggasi assenza dal campo per scelta tecnica – durato dalla sfida del 29 ottobre contro il Bologna fino ai due minuti più recupero contro la Lazio a Roma il 3 febbraio, per poi non giocare le successive quattro gare ed essere rispolverato prima in corsa – mezz’ora contro il Genoa – e poi dall’inizio contro i giallorossi di Claudio Ranieri. Per Marin 26 le presenze in Serie A, numero che però nasconde una realtà ben diversa da quella che può apparire: undici soltanto da titolare, appena una – a Torino – nelle ultime quattordici giornate e tanti, forse troppi spezzoni nei finali che non hanno mai permesso all’ex Ajax ed Empoli di avere continuità nonostante la sua permanenza la scorsa estate, aggiunta alla presenza di Nicola in panchina con cui aveva appena condiviso la salvezza con i toscani, avesse le sembianze di un acquisto virtuale quasi inatteso e dall’importanza elevata.

Mancato riscatto

Quasi sempre titolare nella seconda parte di stagione a Empoli con Nicola in panchina, per Marin il ritorno a Cagliari sembrava poter portare a una rivincita dopo la retrocessione del 2022. E l’inizio di campionato aveva confermato le aspettative di centralità nella mediana rossoblù: dieci gare dal primo minuto nelle prime quindici giornate, tre gol tutti decisivi per portare punti alla causa salvezza – quello nella vittoria per 3-2 di Parma, poi i rigori a Torino contro la Juventus e a Marassi contro il Genoa – quindi il cambio tattico che via via gli ha tolto spazio in mezzo al campo, con il doppio mediano scelto da Nicola a favorire la coppia Makoumbou-Adopo e che non è mai sembrato il vestito adatto per le caratteristiche del classe ’96 di Bucarest. Che, comunque, è risultato nuovamente decisivo in uno degli spezzoni che gli ha regalato Nicola negli ultimi mesi, con i due assist nella rimonta contro il Lecce, quello per il 2-1 di Luperto e quello per il definitivo 4-1 firmato da Obert. Nonostante le difficoltà incontrate a sorpresa in Sardegna, Marin è riuscito a ritagliarsi uno spazio da protagonista con la sua Romania, dando seguito all’Europeo della scorsa estate che lo aveva messo in vetrina come uno dei migliori centrocampisti della competizione. Due reti in Germania decisive per il passaggio della fase a gruppi di Euro ’24, poi da settembre a oggi sette gol in otto presenze tra Nations League e qualificazioni per il Mondiale 2026, uno score che lo ha confermato come pedina centrale di Lucescu e che rende ancora più difficile da capire il poco utilizzo con la maglia del Cagliari. E con sullo sfondo un contratto in scadenza tra poco più di un anno che lo renderà probabilmente uomo mercato la prossima estate, a maggior ragione pensando al desiderio di trovare più spazio lontano da una Sardegna che, finora, non è stata sinonimo di successi per il centrocampista.

Momento

“Poco spazio nel Cagliari? Io cerco sempre di dare il massimo, ma non decido io. Per fortuna qui in Nazionale sto trovando continuità ed è questo l’importante”. Parole di Prati alla Rai dopo il pareggio contro la Danimarca, arrivato grazie a un suo tiro da fuori area balisticamente notevole. Un messaggio a Nicola che già lo aveva rilanciato nell’ultima giornata di campionato prima della sosta e che ora ritroverà un regista rinfrancato dal ruolo da protagonista – con tanto di fascia da capitano – affidatogli dal selezionatore degli azzurrini Carmine Nunziata. Aggiungendo una tessera al rompicapo della mediana dell’allenatore rossoblù, chiamato a sfogliare la margherita tra i cinque papabili e a scegliere il vestito tattico che possa permettere l’inserimento del ravennate in mezzo al campo. Perché così come per Marin anche per Prati il passaggio al centrocampo a due ha significato meno spazio, non solo perché i muscoli di Makoumbou e Adopo hanno dato maggiore stabilità, ma soprattutto per una certa difficoltà condivisa dal duo più tecnico dei rossoblù a giostrare in un reparto a due. Quasi utopistico vedere assieme l’ex Spal e il rumeno nell’undici iniziale – seppur contro il Monza non sarebbe lesa maestà un centrocampo a tre con Prati vertice basso e Marin più uno tra Adopo, Makoumbou e Deiola ai suoi lati – ma sia l’azzurrino che l’ex Ajax reclamano maggior spazio in questa parte finale di stagione. Da una parte il ravennate, acquisto “presidenziale” dell’estate 2023 e il più oneroso degli ultimi mercati, la cui valorizzazione è quasi doverosa, dall’altra Marin che è passato da innesto insperato di lusso a rincalzo da ultimi minuti nonostante un ingaggio da top della rosa. Due nodi non facili da sciogliere per Nicola, due armi in più nel rush finale per la salvezza da sfruttare e rimettere al centro del villaggio. Nella speranza che quanto dimostrato con le rispettive Nazionali venga portato anche in rossoblù e che la svolta di questa pausa possa diventare un nuovo inizio, mettendo da parte incomprensioni e regalando maggiore tecnica a una mediana troppo spesso all’insegna dei muscoli e dell’abnegazione al posto del cervello e delle geometrie. Domenica 30 marzo alle 12:30 alla Unipol Domus arriva il Monza ultimo in classifica, gara da tre punti e senza l’alibi della corazzata da affrontare e del punticino che fa morale da raccogliere: Prati e Marin assieme, se non ora quando?

Matteo Zizola

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