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Cagliari | Dall’esordio da star ai dubbi: Coman, due mesi per decidere il futuro

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Sono bastati solo 107 secondi per siglare il suo primo gol con la maglia del Cagliari e far esplodere l’Unipol Domus: l’esordio di Florinel Coman, arrivato nella cruciale sfida vinta dai rossoblù contro il Parma lo scorso 9 febbraio, è stato da incorniciare. Ora, però, il numero 9 della squadra di Davide Nicola sta affrontando un nuovo periodo tra poche luci, diverse ombre e più di qualche dubbio legato al suo futuro.

L’arrivo
Arrivato nel mercato di riparazione, è stato il secondo e ultimo colpo del Cagliari che cercava di portare in Sardegna una prima punta da alternare a Piccoli, dopo la partenza di Lapadula in direzione La Spezia. Anche su consiglio di Razvan Marin, suo compagno di Nazionale, il rumeno è stato preso dal direttore sportivo rossoblù Nereo Bonato a poche ore dalla conclusione delle trattative. Chi si aspettava una prima punta, però, è rimasto deluso: a Elmas è sbarcato un calciatore che predilige giocare sulla fascia sinistra o, più saltuariamente, anche in zona centrale. È arrivato dall’Al-Gharafa, club qatariota che lo ha acquistato la scorsa estate dopo la straordinaria stagione allo Steaua Bucarest, impreziosita dalla vittoria del campionato rumeno e del titolo di capocannoniere (18 reti). In Qatar, prima del suo arrivo in rossoblù, Coman ha messo insieme 19 presenze tra campionato e Champions League asiatica condite da 3 gol, giocando spesso da trequartista. Di lui, ai nostri microfoni, spese belle parole l’ex ct della Romania Edward Iordănescu: “Ha la capacità di fare la differenza in ogni partita, grazie a una buona personalità e alla grande ambizione di mostrare le sue abilità in campo. Credo possa fare un ottimo lavoro a Cagliari, ma ha necessità di essere capito come giocatore”.

La stagione
Il goal all’esordio contro il Parma, arrivato dopo pochi istanti dal suo ingresso in campo, ha subito impazzire i tifosi rossoblù e, soprattutto, permesso al Cagliari di incassare tre punti pesantissimi in ottica salvezza. In tanti pensavano di aver trovato “lo spaccapartite” ideale per il modo di giocare di Nicola, ma il tempo ha raccontato un’altra storia. Iordănescu aveva detto di lui: “Gli servirà tempo per adattarsi all’Italia e al calcio italiano, specialmente dopo l’esperienza in Qatar”. Anche il tecnico piemontese, subito dopo il match vinto 2-1 contro il Parma, aveva commentato: “Ha disputato l’ultima partita circa un mese fa. Con questo tipo di giocatori bisogna stare attenti, per noi devono diventare importanti e costituire risorse diverse, che vanno gestite nel migliore possibile soprattutto all’inizio”. Parole pronunciate a inizio febbraio e che ora, smaltita l’euforia iniziale, sembrano risuonare quasi profetiche. Da allora Coman ha fatto fatica a trovare continuità di impiego, con gli effetti che si sono ripercossi su giocate e prestazioni. Dopo Atalanta, Juventus e Bologna, in cui non ha lasciato il segno, la prima chance da titolare è arrivata contro il Genoa nell’1-1 del 7 marzo scorso, in cui ha preso un palo su calcio di punizione e lasciato il terreno di gioco dopo soli 30 minuti del primo tempo a causa di un’infiammazione al tendine d’Achille. Out contro la Roma e solo panchina nella vittoria interna contro il Monza, il rumeno ha ritrovato il campo contro l’Empoli nella ripresa, con una timida occasione di testa su calcio d’angolo, pochi palloni toccati (14) e 7 passaggi riusciti. Nella trasferta di San Siro contro l’Inter è arrivata una nuova occasione da titolare nel 4-3-3 – o 4-5-1 in fase difensiva – disegnato da Nicola, dove ha giocato nella posizione di esterno sinistro. A Milano il 9 rossoblù ha cercato di dare il suo contributo alla squadra per tentare il colpaccio in casa della capolista. È stato cercato più spesso rispetto al match di Empoli (25 palloni toccati con 18 controlli di palla e 9 passaggi riusciti), ma non è riuscito a incidere in zona goal (0 tiri), per quanto da una sua iniziativa sia nata l’azione che ha portato alla rete di Piccoli. Il bilancio complessivo della sua stagione in maglia Cagliari, fino a questo momento, racconta del solo gol contro il Parma, 0 assist, 4 tiri tentati, 0.22 xG e 224’ giocati.

Futuro
Numeri che sembrano certificare le difficoltà di Coman nell’adattarsi a un nuovo e difficile campionato come la Serie A dopo l’esperienza in Qatar. Era prevedibile che per l’ex Steaua l’approccio al calcio italiano non sarebbe stato semplice, ma la perla del gol all’esordio ha probabilmene un po’ illuso la piazza. Da quella sera le difese avversarie hanno subito capito che non gli si può lasciare lo spazio per il calcio in porta, accorgimento che ne ha chiaramente limitato la pericolosità. Spesso poco coinvolto dai compagni, come attenuante il nazionale rumeno ha anche il fatto di essere praticamente sempre entrato a gara in corso, con l’aspettativa di dover necessariamente determinare. Contro il Genoa, prima gara da titolare a Cagliari, aveva mandato segnali positivi fino all’infortunio che lo ha messo fuori dai giochi per un paio di settimane. Un ko, quest’ultimo, che ha inciso sulle sue condizioni atletiche già non perfette, come ricordato spesso da Nicola. Durante il periodo in cui avrebbe dovuto mettere minuti sulle gambe e trovare la forma necessaria ecco spuntare il problema al tendine d’Achille che lo ha costretto a fermarsi e a ritardare la sua preparazione. E tra le difficoltà va aggiunta anche la scarsa dimestichezza con l’italiano, che ha inciso sull’ambientamento iniziale. Ecco perché, a sei giornate dalla fine, il suo futuro è ancora tutto da scrivere. Coman è arrivato in prestito secco dal Al-Gharafa, senza alcun diritto a favore del club rossoblù. Ogni discorso verrà rimandato a fine stagione, possibilmente a salvezza acquisita ma è quasi certo che il calciatore, qualora manifestasse la sua intenzione di vestire la maglia del Cagliari anche il prossimo anno, sarà verosimilmente costretto a rinunciare sul fronte stipendio, al momento non in linea con i parametri delle casse rossoblù. Prima di pensare a tutto questo, però, resta da chiudere in modo positivo la stagione in corso. Nicola sa di poter contare su di lui come esterno mancino nel 4-2-3-1 che sembra ideale per esaltare le caratteristiche del rumeno, che a sinistra si gioca le sue carte con Luvumbo e Felici. Più difficile immaginare un suo impiego al centro sulla trequarti, da sempre contesa tra Viola e Gaetano. Le ultime giornate di campionato saranno molto importanti per centrare la salvezza con il Cagliari e per migliorare le sue statistiche, lasciandosi alle spalle il periodo di adattamento e provare a regalare qualche gioia in più ai tifosi rossoblù.

Andrea Palagino

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