agenzia-garau-centotrentuno
Tommaso Giulini in conferenza stampa

Cagliari, bilancio economico 2020-21: perdite superiori ai 18 milioni di euro

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Noi come Cagliari nei miei otto anni siamo riusciti a pareggiare nei primi cinque-sei, mentre l’ultimo bilancio l’abbiamo chiuso con 30 milioni di perdite“. Così Tommaso Giulini il 27 gennaio 2022 al termine dell’assemblea di Lega in merito alla situazione economica della società rossoblù. E ora, con i conti alla mano dopo la pubblicazione del bilancio economico della stagione 2020/21, il segno meno viene confermato anche se inferiore a quanto dichiarato dal patron del Cagliari.

Dodici mesi più due

Guardando al Bilancio Ordinario d’Esercizio, chiuso il 30 giugno del 2021, la sentenza è netta. Diciotto milioni e mezzo, euro più euro meno, è il numero con davanti il segno meno alla voce “perdita”, dopo che nella stagione precedente l’attivo era stato pari a 2 milioni e seicentomila euro circa. Una premessa è d’obbligo, come d’altronde riportato nel documento approvato dal consiglio d’amministrazione della società rossoblù lo scorso 7 dicembre. Il bilancio del 2020/21, infatti, subisce l’onda lunga di quello del 2019/20 a causa della pandemia. Non solo per gli effetti economici concreti, ma anche per una mera questione temporale. Il prolungamento del campionato precedente, infatti, ha spostato al bilancio appena approvato dieci partite su trentotto, disputate dopo la data del 30 giugno 2020. La conseguenza è che sia dal punto di vista positivo – i diritti TV – sia da quello negativo – ingaggi e premi – il Cagliari ha dovuto considerare una porzione della stagione passata come parte integrante del 2020/21.

Crollo

Tra le voci che sono state toccate maggiormente, sia dalla pandemia che dallo slittamento del campionato 2019/20, una delle più rilevanti è quella dei ricavi delle gare giocate in casa. Non tanto per la differenza di incassi a livello numerico, ma per la proporzione del dislivello. Se nel 2020 il Cagliari aveva portato nelle proprie casse oltre 2,6 milioni di euro dalla vendita dei biglietti singoli e oltre 1,3 milioni da quella degli abbonamenti, nel 2021 sono solo 7 mila gli euro entrati dalla biglietteria, senza alcun ricavo dalle tessere stagionali. D’altro canto i diritti televisivi, anche grazie al differimento della stagione precedente e alle 10 gare spostate sul bilancio del 2021, sono passati dagli oltre 28 milioni del 2020 ai 51 milioni circa nel bilancio appena pubblicato. C’è poi il tema delle plusvalenze, vera e propria nota dolente negativa nel conti del Cagliari 2020/21. Se la cessione di Barella nell’estate del 2019 aveva garantito 37 milioni di attivo netto, portando il valore totale del segno positivo a oltre 42 milioni, nell’estate del 2020 e nel gennaio del 2021 il calciomercato ha prodotto come plusvalenze soltanto poco più di 4 milioni di euro. Da quanto riportato proprio nel bilancio, però, si tratterebbe di una scelta ponderata da parte della società rossoblù che influirà anche nell’esercizio in corso. “Per quanto riguarda la valutazione della prospettiva di continuazione dell’attività per almeno 12 mesi, si precisa che la perdita registrata nei primi tre mesi dell’esercizio 2021/22 deriva dal differimento delle plusvalenze da calcio mercato (differimento obbligato sia dalla congiuntura di mercato che dall’esigenza sportiva di non impoverire l’organico a stagione in corso) che la società ha pianificato di realizzare entro la fine dell’esercizio 2022, in modo da raggiungere un maggior equilibrio nella gestione“, questo quanto riportato nero su bianco nel bilancio approvato lo scorso dicembre. In sostanza, a causa delle difficoltà non solo del Cagliari, ma di tutte il sistema calcio, le valutazioni dei calciatori sul mercato sono crollate sensibilmente e si è scelto, legittimamente o meno, di rinviare ogni possibile cessione da plusvalenza a tempi migliori, quando il valore dei singoli potrà essere più vicino a quello pre-pandemia.

Il salvatore Barella

Un’altra delle note dolenti è quella relativa al monte ingaggi. Non solo per via dello slittamento della stagione precedente, ma anche per la crescita sostanziale delle spese per gli stipendi dei calciatori. La differenza con il bilancio precedente è stata di quasi 20 milioni di euro, con una crescita della parte fissa da 24,7 a 41,8 milioni e dei premi da 4 a 5,5 milioni, per un totale – considerate anche altre spese come i diritti d’immagine – che è passato da 32,6 milioni di euro del 2020 ai 50,7 del 2021. A compensare, almeno in parte, questo valore estremamente negativo è arrivata in soccorso la voce “altri proventi da cessione calciatori”. Metaforicamente potrebbe essere definita come l’onda lunga di Nicolò Barella, visto che dei quasi 11,4 milioni di attivo la maggior parte sono arrivati dai famosi bonus nell’accordo della cessione dell’ex rossoblù all’Inter. Tra una parte degli 8 milioni per le presenze da almeno 45 minuti con i nerazzurri – divisi in scaglioni e non ancora percepiti in toto al 30 giugno 2021 – e i 2 milioni arrivati per la vittoria dello scudetto il conto è presto fatto. La restante fetta della torta è arrivata dalla valorizzazione ricevuta sotto forma di contro-riscatto da parte della Fiorentina per Riccardo Sottil, con i 2,2 milioni di euro versati dai viola nella casse del Cagliari per riportare a Firenze l’attaccante esterno.

Giulini (e le banche) in aiuto

Non è mancato il supporto della controllante Fluorsid per evitare un passivo ancora maggiore. Ed è qui la chiave della differenza tra i 30 milioni citati dal presidente Giulini e i 18,5 presenti nel bilancio approvato. Partendo dalle scorte di liquidità da 6,2 milioni di euro presenti alla data del 30 novembre 2021 e arrivando alla “controllante Fluorsid Group, che nei mesi precedenti ha supportato la società con un finanziamento di euro 10.000.000 (interesse 1% annuo, durata fino al 31.10.2025, 10 rate semestrali a partire dal 30-4-2021), e ha confermato la disponibilità a ulteriore sostegno finanziario, qualora necessario, considerata l’incertezza sui valori e sui tempi di realizzo delle operazioni di calciomercato”. Non solo, ma “nel mese di novembre 2021 il socio (Fluorsid, ndr) ha rinunciato a 5 milioni di euro di finanziamenti erogati ai fini di sostenere la struttura patrimoniale della società“. Un’immissione di liquidità importante, alla quale ha fatto seguito – e faranno nel prossimo futuro – delle linee di credito esterne a supporto dei conti economici del Cagliari. Sempre nel bilancio ufficiale, infatti, si può leggere come “per far fronte a ulteriori esigenze di cassa che potrebbero manifestarsi nei prossimi mesi, la Direzione ha ottenuto una linea di credito per cassa da 5 milioni a medio termine (garantita dalla controllante) e una linea di factoring di circa 7 milioni sui diritti TV della corrente stagione sportiva“, e che, inoltre, “sono in fase avanzata le pratiche per l’ottenimento di un’altra linea di credito di 5 milioni da parte di Banca Sistema da rimborsare in 6 anni e garantita da SACE“.

È passata la nottata?

E il futuro? Le nuvole nere sembrerebbero essere quasi alle spalle, nonostante le parole di Giulini dello scorso 27 gennaio quando, oltre al dichiarare la perdita di 30 milioni dell’ultimo bilancio, aggiunse “Rischiamo di chiudere anche questo con altrettante perdite“. Le prospettive – o le speranze, sicuramente gli obiettivi – parlano di una situazione differente da quella paventata dal presidente rossoblù. Tanto che nelle ultime pagine del bilancio 2020/21, si legge che: “La società sta operando per realizzare, fin dalla sessione di mercato di gennaio, plusvalenze da cessione di calciatori ed acquisti mirati su giovani da valorizzare, anche ai fini di ridurre, per quanto limitatamente nell’esercizio in corso, i costi degli stipendi dei calciatori. Si prevede pertanto che l’esercizio 2021/22 possa chiudere con una perdita, sensibilmente inferiore a quella registrata in bilancio, con l’obiettivo di tornare all’utile già dall’esercizio 2022/23”. Resta dunque fondamentale l’aspetto sportivo, sia sotto forma di permanenza in Serie A sia soprattutto nella valorizzazione dei calciatori della rosa che possano portare in futuro liquidità alla voce plusvalenze. Tema che affronteremo nel secondo capitolo dell’analisi del bilancio economico rossoblù del 2020/21.

Matteo Zizola

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
3 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti