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Il Presidente del Cagliari Tommaso Giulini | Foto Elena Accardi

Cagliari, bilancio economico 2020-21: il futuro passa dalle plusvalenze

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Aspetto economico e aspetto sportivo, due elementi collegati tra loro e che dipendono l’uno dall’altro. Vale per ogni società calcistica e non fa eccezione il Cagliari. Il bilancio 2020/21, chiuso con una perdita sopra i 18 milioni di euro, ha nelle mancate plusvalenze la nota dolente. Una scelta del presidente Giulini, che ha rinunciato ad alcune cessioni a causa della contingenza economica figlia della pandemia, ma anche una conseguenza dei risultati sul campo che hanno abbassato il livello delle proposte per i giocatori più appetibili della rosa rossoblù.

Premessa

Oltre a raccontare la situazione dal punto di vista prettamente tecnico, con i segni più e quelli meno a determinare i conti del club di Via Mameli, il bilancio approvato lo scorso dicembre descrive anche aspetti più strettamente sportivi, dalle valutazioni dei calciatori alle plusvalenze portate in cassa e che potranno arrivare in futuro. Plusvalenze che, come scritto nero su bianco nel documento della chiusura del bilancio al 30 giugno 2021, “la società ha pianificato di realizzare entro la fine dell’esercizio 2022, in modo da raggiungere un maggiore equilibrio nella gestione”. D’altronde la differenza tra quanto raccolto nel 2020 e quanto nel 2021 è una delle cause principali della perdita di oltre 18 milioni, peraltro attenuata dall’immissione di liquidità della controllante Fluorsid per 10 milioni di euro, senza dimenticare la rinuncia al credito di 5 milioni sempre da parte della Fluorsid. I 42 milioni circa arrivati nel 2020 – grazie soprattutto alla cessione di Barella all’Inter – sono diventati soltanto poco più di 4 nel 2021.

Da Despodov a Ionita

Le plusvalenze portano con sé spesso un alone di negatività, dovuto ad alcune pratiche ritenute scorrette nel calcio italiano e sulle quali sono in corso indagini che non riguardano il Cagliari. Ma le plusvalenze sono anche un elemento positivo, oltre che necessario, per avere un bilancio sostenibile. L’esempio Barella è lampante, un giocatore cresciuto in casa e il cui prezzo di vendita ha rappresentato un guadagno netto al 100% per le casse rossoblù. Nel conto economico del 2020/21 il Cagliari ha portato un attivo di poco più di 4 milioni alla voce plusvalenze. Alcuni casi ne spiegano bene il funzionamento, come per esempio quello di Kiril Despodov. Il bulgaro, arrivato nel gennaio del 2019 per 3,4 milioni di euro, è stato ceduto nell’estate del 2021 al Ludogorets per poco più di 1,6 milioni, con un segno più per il Cagliari di quasi 300mila euro. Un attivo possibile perché la plusvalenza – o la minusvalenza in caso di segno negativo – è la differenza tra il prezzo di cessione e il valore a bilancio netto nel momento in cui la cessione viene formalizzata. Valore che, con il tempo, scende conseguentemente ai cosiddetti ammortamenti, sui quali il Cagliari ha nell’ultimo bilancio cambiato modalità di gestione passando dal criterio a quote decrescenti a quello a quote costanti. Lasciando da parte i tecnicismi, la sostanza è che una cessione a cifre inferiori rispetto a quanto speso per l’acquisto di un calciatore può comunque rappresentare un segno più nel bilancio. Non solo Despodov, ma anche Ionita ha portato un valore positivo dalla sua cessione al Benevento pari a 1,3 milioni di euro – differenza tra il suo valore economico e quello della vendita da 1,5 milioni ai campani – e assieme al moldavo anche Romagna ha creato una plusvalenza da 2,5 milioni con il suo passaggio al Sassuolo per 4 milioni di euro. Curiosi infine i 25 mila euro arrivati dalla cessione al Milan del giovane Turato, mentre tra le minusvalenze hanno avuto un impatto quasi insignificante quelle di Pajac, quasi 4 mila euro, di Birsa per 45 mila euro e di Pisacane per nemmeno mille euro.

Scenari futuri

L’obiettivo primario del club rossoblù per il prossimo futuro sarà quello di riuscire a portare nel bilancio cessioni importanti. Per poter investire nella propria crescita sportiva è obbligatorio trovare attraverso le plusvalenze la liquidità necessaria per nuovi acquisti, in un circolo virtuoso iniziato con Barella e fermatosi con la pandemia. Guardando alla rosa del Cagliari e ai possibili guadagni futuri bisogna giocoforza partire dai tre giocatori in prestito con diritto di riscatto, Guglielmo Vicario, Giovanni Simeone e Matteo Tramoni. Sono loro i principali indiziati per future plusvalenze. In primis il portiere ora all’Empoli, con i toscani che potrebbero acquistarlo definitivamente il prossimo giugno per 10 milioni di euro. Una cifra che rappresenterebbe un guadagno totale per il Cagliari visto che il valore a bilancio del portiere al 30 giugno 2021 – e che si abbasserà ulteriormente al momento della possibile cessione – è di 250mila euro. Giovanni Simeone al contrario è passato da cessione quasi certa a incognita. Il Verona ha un’opzione per l’acquisto pari a 12 milioni di euro, ma le prestazioni degli ultimi mesi – dopo un inizio scoppiettante – potrebbero frenare il riscatto da parte dei veneti. Qualora così non fosse e il Cholito venisse comprato dal Verona a giugno, la plusvalenza sarebbe comunque importante visto il valore netto a bilancio attuale intorno agli 8 milioni e che scenderà ulteriormente con il prossimo ammortamento. Matteo Tramoni, dal canto suo, è arrivato nell’estate del 2020 dall’Ajaccio per una cifra pari a quasi 1,4 milioni di euro, con un valore a bilancio al 30 giugno 2021 di poco superiore al milione. Il Brescia detiene un diritto di riscatto per 2,5 milioni, in caso di acquisto definitivo delle rondinelle il Cagliari avrebbe un segno più intorno al milione e mezzo.

Possibili tesoretti

Tutti lo vogliono e nessuno lo piglia. È la storia di Nahitan Nández e delle sessioni di mercato in casa Cagliari. Se c’è un giocatore simbolo della scelta del presidente Giulini di posticipare le cessioni a tempi migliori quello è proprio il León. Arrivato nell’estate del 2019 per una cifra che a bilancio parla di 16 milioni di euro – tra soldi versati al Boca Juniors e commissioni all’agente e agli intermediari – l’uruguaiano ha ora un valore a bilancio in seguito agli ammortamenti pari a 8,1 milioni di euro. Valore che scenderà ulteriormente la prossima estate e che, di conseguenza, aumenterà la possibile plusvalenza in caso di cessione. Tra le possibili plusvalenze importanti non possono mancare Alessio Cragno e Joao Pedro. Prescindendo dalle scelte di carattere sportivo, sia il portiere di Fiesole che il brasiliano hanno un valore a bilancio netto vicino allo zero. In sostanza un’eventuale cessione di entrambi o anche solo di uno dei due porterebbe un guadagno netto pari al 100% del prezzo di vendita. Attenzione anche a Gastón Pereiro, la cui rinascita potrebbe renderlo uno degli uomini mercato del futuro. Arrivato per circa 4 milioni nel gennaio del 2020 dal PSV Eindhoven, tra costo del cartellino e commissioni, il Tonga ha un valore a bilancio di poco superiore ai 2 milioni di euro. Curioso il caso di Razvan Marin che, secondo quanto riportato al momento del suo acquisto, sarebbe stato acquistato per una cifra intorno ai 10 milioni dall’Ajax nell’estate del 2020. Cifra che però è decisamente inferiore nella realtà visto che il suo arrivo in Sardegna – secondo quanto riportato nel bilancio – è costato circa 6,7 milioni di euro. Il suo valore attuale dopo gli ammortamenti è di 5 milioni, dettaglio che lo potrebbe rendere uno dei papabili per una plusvalenza importante.

La chiusura dell’esercizio 2020/21 approvata lo scorso dicembre regala anche altre curiosità, sia dal punto di vista degli accordi temporanei – i prestiti – sia da quello di alcune note a margine che descrivono la situazione economica e gli obiettivi futuri. Ne parleremo nel terzo e ultimo capitolo della nostra analisi.

Matteo Zizola

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