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Cagliari | Affidabilità e contratto in scadenza: il paradosso di Augello

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“Serve un forte approccio e la voglia di migliorarsi sempre. Io sono partito facendo la gavetta, con la volontà però di fare sempre un passo alla volta e crescere costantemente”. Furono queste le prime dichiarazioni di Tommaso Augello da giocatore del Cagliari, durante la conferenza stampa di presentazione nell’estate 2023. A distanza di quasi due anni, l’esterno sinistro milanese arrivato in Sardegna per volere di Claudio Ranieri sta per terminare la sua seconda stagione con la maglia rossoblù e il bilancio è senz’altro positivo, con l’apice di rendimento raggiunto nel campionato in corso. 

Tra passato e presente
Cifre alla mano, il classe ‘94 sta vivendo la sua miglior stagione in Serie A: 32 presenze condite da ben 6 assist, suo record in carriera. Due per Piccoli, uno a testa per Zappa, Zortea, Viola e Pavoletti, con il 19% nella statistica relativa alla partecipazione dei gol segnati dal Cagliari. E a questi si aggiunge pure quello di Coppa Italia per Lapadula nell’1-0 interno sulla Cremonese. In sostanza una rete su cinque messe a segno dai rossoblù passa dal mancino di Augello, che nell’Isola sembra aver trovato la sua dimensione. Prima sotto la gestione Ranieri, suo “mentore”, così come adesso con Davide Nicola che ne ha esaltato, se possibile, ancora di più le caratteristiche in fase offensiva. Corsa, duttilità, propensione all’assist: sono queste le doti che descrivono la stagione di Augello, fondamentale nel gioco del tecnico piemontese, che spesso lo ha impiegato anche nel ruolo di esterno alto per sostituire un Luvumbo a mezzo servizio causa diversi problemi fisici e permettere di gestire la crescita e l’inserimento graduale di Felici, alla prima stagione in Serie A. In questo rush finale il terzino nato a Milano sta mettendo a referto prestazioni importanti, come dimostrano i 3 assist nelle ultime 6 gare. A Milano contro l’Inter è stato tra i migliori in campo nei rossoblù con una prestazioni fatta di sostanza: 70 palle giocate, di cui 51 dal centrocampo in su, con 49 passaggi riusciti su 62 e una percentuale di realizzazione del 79%. A questi dati si aggiungono quelli sulla corsa, con 10,795 km percorsi (il terzo di giornata nel Cagliari) e 9 cross. Nonostante la difficoltà della gara, vista la ben nota abilità degli esterni nerazzurri, Augello nella sua città non ha affatto sfigurato, risultando spesso vivace e pericoloso per la difesa interista. Affidabilità e spirito di adattamento lo hanno reso fin dall’estate uno degli imprescindibili per Nicola, che raramente si è privato dell’apporto dell’ex doriano sulla fascia sinistra, a prescindere dal sistema di gioco utilizzato: 24 presenze da titolare, 8 da subentrato, ma nessuna partita saltata. 

Futuro
Eppure, nonostante queste indubitabili qualità positive, resta ancora difficile delineare oggi il futuro di Augello, il cui contratto – come ben noto – è in scadenza il prossimo 30 giugno. Al momento attuale le parti sono su posizioni ben lontane, nonostante la disponibilità mostrata dal 30enne milanese a restare in rossoblù. “Per me è fondamentale restare in Serie A, spero di farlo con il Cagliari. Ce la faremo e sono pronto a rinnovare. A Cagliari sto benissimo, c’è una qualità di vita molto alta. Vivo al Poetto, mi piace svegliarmi davanti al mare”, disse Augello ai microfoni della Gazzetta dello Sport lo scorso febbraio. Una volontà chiara, la sua, che nell’Isola ha trovato compagni di squadra diventati poi amici come Gabriele Zappa, con cui ha condiviso anche le vacanze in più di un’occasione. Chissà se, con il passare delle settimane e magari a salvezza già ottenuta, club ed entourage del giocatore si metteranno a sedere per valutare il tanto agognato prolungamento di contratto. E non soltanto da Augello ma pure dalla piazza rossoblù, ben felice di confermare uno dei giocatori più affidabili delle ultime due stagioni. Prima di pensare al futuro, però, in casa Cagliari serve rimanere concentrati sul presente che metterà di fronte a Pavoletti e compagni avversari ancora agguerriti come Fiorentina, Verona, Udinese, Como, Venezia e Napoli. Prima la salvezza, poi il rinnovo di contratto: sarebbe il modo migliore per il buon Tommaso di chiudere alla grande la sua migliore stagione di sempre. 

Giuseppe Meloni

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